LUGAGGIA: LOPAGNO BIS? UNA VENDITA ALLA QUALE CI OPPONIAMO

Il prossimo 9 giugno la popolazione capriaschese si esprimerà sulla vendita dell’ex casa comunale di Lugaggia. Sebbene possa sembrare un’operazione finanziaria ragionevole (il prezzo minimo è fissato a CHF 940'000), ci sono svariati motivi per opporsi, e uno di questi è sicuramente l’esperienza simile di Lopagno.

Nel 2017 il Consiglio comunale approvava la vendita (diretta, al locale Patriziato) dell’ex casa comunale di Lopagno. Una decisione frutto di anni di trattative, di aggiornamenti di messaggi municipali, di prezzi convenuti ma anche di criticità insufficientemente considerate. Un piano che, ahinoi, è sfociato ... in nulla di concreto.

Son trascorsi sette anni e l’immobile è sempre lì, alla ricerca di un acquirente (e, magari, di una via diversa, della locazione). Sul territorio, di concreto, c’è solamente un immobile che si è ulteriormente deteriorato, emblema visibile di spreco di risorsa pubblica.

E ora, a sette anni di distanza, reale è il pericolo che il medesimo scenario possa ripetersi a Lugaggia. Sostenere la vendita di un edificio costruito nel 1862 – inserito per di più in Zona nucleo vecchio (l’agglomerato tradizionale di questo quartiere è classificato come villaggio di interesse regionale nell’inventario ISOS) – significa rischiare di non trovare velocemente un acquirente. Ma non solo. Significa anche rischiare di perdere importanti occasioni per affittare gli spazi a terzi – associazioni, enti, cittadini e cittadine – dalle cui iniziative e attività la cittadinanza e il comune di Capriasca potranno trarre concreti benefici. Gli esempi, anche vicini, non mancano. Gli ultimi, recentissimi? A Cassarate il progetto ManoVella (www.manovella.ch), a Ponte Tresa le ex-scuole comunali.

 

Lisa Quarenghi, Christine Kocher Serena, Tea Maffioli

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