di Lorenzo Quarenghi
15 giugno 2021

E così è. Voluti, fortemente voluti, dall’Onda Rossa (con la o verde) a Capriasca abbiamo due nuovi dicasteri: comunicazione e informazione, ambiente e energia. Due etichette per due contenitori, che occorre riempire adeguatamente e velocemente. Soprattutto il secondo, con un documento programmatico che, partendo dall’esistente (PECo, Ordinanza municipale del 6 aprile 2021,…) indichi chiaramente settori d’intervento, obiettivi qualitativi e quantitativi a breve e medio termine, risorse a disposizione, scadenze e verifiche.

Un compito politico che spetta, in primis, al capo del dicastero; una responsabilità affidata al municipale della lista Onda Rossa - PS&SI.

Nell’attesa che l’evento si compia, a difesa dell’ambiente si potrebbe iniziare dal contrasto all’inquinamento luminoso con una prima, elementare ma indispensabile misura: l’aggiornamento del Regolamento comunale, con l’aggiunta di un articolo (57a) che consenta all’autorità eletta di operare in materia. È sufficiente riprendere ciò che i compagni PS della sezione di Caslano, con determinazione e lungimiranza, seppero ottenere già una decina di anni fa con il seguente articolo:

1)            E’ vietata ogni forma di irradiazione di luce artificiale, su suolo pubblico e privato, che si disperda al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata e se orientata al di sopra della linea dell’orizzonte.

2)            Il municipio può concedere deroghe in casi speciali e motivati.

3)          Il municipio può emanare, in via di ordinanza, altre norme finalizzate alla prevenzione e alla riduzione dell’inquinamento luminoso sulla base delle indicazioni pubblicate dall’ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), di direttive cantonali, o di norme tecniche elaborate da associazioni di professionisti del settore.

La misura, se promossa e sostenuta dal municipale responsabile del dicastero Ambiente, potrebbe entrare in vigore, al più tardi, all’inizio del 2022.

Ciò permetterebbe di ridurre, finalmente, le conseguenze negative dell’illuminazione artificiale degli ambienti esterni (privazione del cielo stellato, omologazione del paesaggio, alterazione dell’ecosistema, salute dell’individuo) contribuendo al contenimento dello spreco energetico (si stima che il 40% dell’illuminazione utilizzata sia sprecato), passaggio necessario sulla strada della Società 2000 Watt (dal sito del Comune: “L’obiettivo della Società 2000 Watt è ridurre il consumo energetico di ogni cittadino ben oltre il 50%..”)

La protezione dell’ambiente, uscita decisamente malconcia dalla consultazione popolare del 13 giugno (CO2, pesticidi sintetici, acqua potabile pulita, inquinamento luminoso a Sciaffusa), non può attendere ulteriori mesi o anni di parole e immobilismo. Occorre agire, e agire in fretta. A livello locale iniziando dagli atti più semplici e facili come, per l’appunto, l’aggiunta di un articolo al Regolamento comunale. L’attesa è durata fin troppo, e l’aspettativa è sempre più alta.

Se son rose fioriranno.

 

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