Il pragmatico (30 marzo 2024)
Tempo di elezioni, tempo di parole.
Di (auto)definizioni, di (auto)classificazioni, di auto(celebrazioni).
Di proclami e di promesse.
Di ricette, soprattutto in campo monetario.
La finanza pubblica, eterno terreno di scontro tra destra e sinistra.
La prima virtuosa competente padrona; la seconda spendacciona incapace sconclusionata: questo, almeno, ciò che ripete in continuazione il disco rotto di coloro che, da sempre, tengono ben stretti i cordoni della borsa.
Una narrazione che, alle volte, cozza con la cruda realtà.
Vediamo un po’.
Capriasca, aprile 2022.
Seduta di consiglio comunale.
Sul tavolo, tra le altre cose, l’acquisto di un immobile di proprietà delle Autolinee Regionali Luganesi (ARL), un capannone amministrativo/artigianale adibito ad autorimessa per veicoli pesanti da trasformare in edificio al servizio della collettività.
Prezzo: poco meno di 5 milioni di franchi. Un bel gruzzolo, per un comune che non nuota nella ricchezza.
Operazione andata in porto nel dicembre 2022: il comune di Capriasca diventa il nuovo proprietario dello stabile ARL2.
Una particolarità: sull’intero tetto è presente un impianto fotovoltaico di proprietà delle Aziende Industriali di Lugano (AIL).
Un impianto che produce energia pulita direttamente immessa nella rete di distribuzione.
Un impianto installato nel 2014 su una superficie piana di poco superiore a 1100 metri quadrati, che AIL hanno ottenuto in locazione da ARL per 25 anni (scadenza giugno 2039) dietro pagamento di un canone (non conosciuto) ma già interamente versato da AIL nelle tasche di ARL.
Che cosa avrebbero chiesto il cittadino o il semplice acquirente di un immobile?
Ovviamente che, dal prezzo d’acquisto, venisse “scalato”, fosse dedotto un importo pari alla perdita derivante dall’impossibilità per il Comune di usare per 16 anni e mezzo una parte della sua nuova proprietà.
Che cosa ha fatto il pragmatico, colui che “opera, anche spregiudicatamente, prediligendo gli aspetti pratici delle cose” (vocabolario online Treccani)?
Nulla. Letteralmente nulla, nemmeno un cip.
Che cosa avrebbe potuto fare il pragmatico, colui il cui agire è “caratterizzato dal prevalere degli interessi pratici su quelli teoretici e sui valori ideali” (vocabolario online Treccani)? Chiedersi, o almeno chiedere al Municipio il valore del suo nulla. Già, perché il nulla, in questo caso, non equivale a zero. Il nulla vale; vale oneri scaricati sulle spalle della collettività; vale migliaia di franchi.
Di che cifra, di quale importo si sta parlando (tralasciando, ma solo per semplicità, questioni quali l’inflazione, la rarefazione delle grandi e comode superfici da locare, l’attualizzazione del valore delle locazioni annuali)?
Dicembre 2022 – giugno 2039: 16 anni e mezzo, 198 mesi (di mancato incasso).
A 50 centesimi al mese e per ogni metro quadrato di superficie si superano abbondantemente i 100’000 franchi (generosamente concessi alla controparte venditrice).
Qualcuno sorride.
Qualcuno, sicuramente, plaude ancora alla legge del pragmatico...di destra.
PS1: il pragmatico è candidato al Municipio per la legislatura 2024-2028
PS2: si tranquillizza comunque la cittadinanza perché “È intenzione del Municipio richiedere ad ARL il corrispettivo pro rata a far data dall’eventuale sottoscrizione del contratto di compra vendita”
PS3: a tutt’oggi non si sa ancora nulla del “corrispettivo pro rata”
PS4: a titolo di confronto: uno stallo per auto misura meno di 14 metri quadrati di superficie
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