Tempo di elezioni, tempo di parole.
Di (auto)definizioni, di (auto)classificazioni, di auto(celebrazioni).
Di proclami e di promesse.
Di ricette, soprattutto in campo monetario.
La finanza pubblica, eterno terreno di scontro tra destra e sinistra.
La prima virtuosa competente padrona; la seconda spendacciona incapace sconclusionata: questo, almeno, ciò che ripete in continuazione il disco rotto di coloro che, da sempre, tengono ben stretti i cordoni della borsa.
Una narrazione che, alle volte, cozza con la cruda realtà.
Vediamo un po’ Il pragmatico capriaschese